File:Apparecchio fotografico stereoscopico, a lastre 7x9cm - Museo scienza tecnologia Milano 06043 01.jpg

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apparecchio fotografico stereoscopico, a lastre 7x9cm   (Wikidata search (Cirrus search) Wikidata query (SPARQL)  Create new Wikidata item based on this file)
Author
Henri Bellieni (1857-1938) (costruttore)
Title
apparecchio fotografico stereoscopico, a lastre 7x9cm
Description
Italiano: Questo apparecchio è costituito da due parti: il corpo macchina in legno di forma trapezoidale e il porta obiettivi in metallo Il corpo macchina è costituito da due camere oscure ciascuna facente capo ad un obiettivo. I due obiettivi, montati su un unico telaio, sono mancanti La messa a fuoco avviene mediante un dispositivo a leve posto inferiormente che permette di avvicinare ed allontanare il telaio porta obiettivi La distanza di posa si legge superiormente su un archetto in metallo con tacche da 1,50 a infinito La posizione del porta obiettivi può essere regolata in verticale mediante un'apposita vite posta inferiormente L'otturatore ha due modalità d'uso: istantanea e posa, selezionabili mediante una levetta posta al centro della parete frontale Lo scatto può avvenire attraverso un pulsante posto sopra al telaio porta obiettivi o con un comando pneumatico che può essere inserito nell'apposito dispositivo posto nel centro della parete frontale (il comando pneumatico è mancante) Nel caso di ripresa istantanea, la velocità di scatto viene selezionata mediante una piccola rotella posta nel punto di inserzione del comando pneumatico di scatto (non è possibile la lettura di tali velocità) Sulla parete superiore è presente un mirino estraibile costituito da una lente convessa con croce Superiormente una livella a bolla permette il corretto posizionamento dell'apparecchio La parete posteriore è scorrevole e permette di accedere alle camere oscure. All'interno di ciascuna camera oscura sono inseriti dei porta lastre in metallo (formato 7x9cm) tenuti in posizione da un dispositivo a molla Mediante una maniglia in metallo posta lateralmente all'apparecchio si procede all'inserzione davanti agli obiettivi delle lastre da impressionare. In corrispondenza di tale dispositivo è inserito un contalastre automatico Sullo sportello scorrevole è inserito un mirino per l'inquadratura, costituito da una piccola lente estraibile e regolabile in altezza Lateralmente e inferiormente sono presenti due fori filettati per l'inserzione su un cavalletto.
Funzione

Apparecchio per la ripresa di immagini stereoscopiche su lastre in vetro formato 7x9cm.

Notizie storico-critiche
La stereoscopia è una tecnica utilizzata soprattutto nel XIX secolo per ottenere l'illusione di un'immagine tridimensionale I primi studi moderni sulla visione stereoscopica si devono a Wheatstone il quale si accorse che due immagini dello stesso soggetto riprese da due punti di vista leggermente differenti, guardate attraverso un dispositivo che permetteva a ciascun occhio di vederne una sola delle due, venivano poi ricomposte dal cervello come se fosse una sola immagine ma come se fosse in tre dimensioni Nel 1849, David Brewster creò il primo visore stereoscopico: era costituito da una scatola con forma rastremata con due lenti dalla parte più stretta e l'immagine stereoscopica da quella opposta. All'interno un separatore permetteva ad ogni occhio di vedere una sola delle due immagini Una delle prime presentazioni in pubblico di questa tecnica (utilizzando dagherrotipi stereoscopici) si ebbe alla Great Exhibition nel 1851 Inizialmente, per ottenere le stereoscopie, venivano fatte due riprese dello stesso oggetto con un apparecchio che veniva spostato di qualche centimetro lungo una guida Successivamente vennero prodotti i primi apparecchi fotografici bioculari ovvero apparecchi con due obiettivi uguali montati affiancati che permettevano la ripresa simultanea delle due immagini (obiettivi stereo). Con l'introduzione delle macchine a soffietto anche gli apparecchi stereoscopici divennero portatili Le stereoscopie venivano poi guardate con appositi visori le cui lenti aiutavano gli occhi a sovrapporre le due immagini e a percepirle come una sola (non si avevano più scatole con separatore in mezzo) Tra il 1850 e il 1870 vennero venduti migliaia di visori stereoscopici, anche economici, e milioni di stereoscopie, soprattutto di paesaggi, monumenti e ritratti Le riprese stereoscopiche furono soprattutto appannaggio di fotografi professionisti e meno di amatori Il commercio di immagini stereoscopiche di luoghi vicini e lontani e la moda dilagante fra le classi abbienti di collezionarne in grande quantità possono essere spiegati riconducendosi al desiderio di scoperta del mondo che caratterizza la seconda metà dell' '800 Il successo della fotografia stereoscopica proseguì fino al 1930 per riprendere brevemente negli anni '50 e '60. In quegli anni il View Master fu l'ultimo sistema stereoscopico largamente diffuso.
Date between 1900 and 1910
date QS:P571,+1950-00-00T00:00:00Z/7,P1319,+1900-00-00T00:00:00Z/9,P1326,+1910-00-00T00:00:00Z/9
Medium pelle
Dimensions height: 225 cm (88.5 in); width: 11 cm (4.3 in)
dimensions QS:P2048,225U174728
dimensions QS:P2049,11U174728
Weight: 187 kg (415.25 lb)
institution QS:P195,Q947082
Accession number
6043
Object history Publifoto
Source/Photographer Catalogo collezioni (in it). Museoscienza.org. Museo nazionale della scienza e della tecnologia Leonardo da Vinci, Milano.
Permission
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w:en:Creative Commons
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current12:33, 21 May 2016Thumbnail for version as of 12:33, 21 May 20161,280 × 853 (344 KB)Federico Leva (WMIT) (talk | contribs){{ICCD TRC | institution = {{institution:Museoscienza}} | permission = {{cc-by-sa-4.0}} | RSR1 = Brenni, Paolo | CTP = Industria, manifattura, artigianato | AUT1R = costruttore | AUT1N = H. Bellieni | CMPD = 2008 | INV1N = 6043 | CTC = stereoscopia...

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