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Italiano: La sedicente Lega Nord Mirano ha scelto di pubblicare come immagine del suo profilo su Facebook un manifesto che incita alla tortura degli immigrati clandestini, definita una forma di "legittima difesa". Tra i suoi "amici", oltre a Umberto Bossi e al figlio Renzo, anche il capogruppo della Lega Nord alla Camera, Roberto Cota, che ha reagito stizzito alla notizia.

«Ancora una volta - ha dichiarato Cota alle agenzie - stiamo assistendo a un circuito mediatico impazzito, che si muove con la complicità di chi gioca a mistificare la realtà. L'amicizia su Facebook si dà in buona fede a centinaia di soggetti ogni giorno e non si può in alcun modo essere responsabili delle condotte altrui. Siamo di fronte a una vera e propria truffa, perché qualcuno si è spacciato per leghista, intestando una pagina Facebook a una sezione della Lega che abbiamo verificato non corrispondere. Oltretutto è stato utilizzato per questa pagina un manifesto patacca (evidentemente ritoccato graficamente) che la Lega non ha mai ideato, né tanto meno stampato».

In compenso, nel corso degli anni la Lega - quella ufficiale, a denominazione di padanità controllata - ha prodotto una serie di manifesti propagandistici che non hanno molto da invidiare a quello pro-tortura dei sedicenti leghisti di Mirano. Per esempio quello che ho realizzato, utilizzando alcune vignette di Mauro Biani e Vauro, è una parodia di un poster di rara volgarità di alcuni anni fa, tuttora pubblicato sul sito della Lega Lombarda.

Quelli di Mirano, insomma, saranno pure dei truffatori che hanno giocato un brutto scherzo a Bossi & C., come sostiene Cota, ma non c'è dubbio che a ispirarli siano stati i cattivi maestri leghisti, che da anni cavalcano ossessivamente la paura del "diverso" (meridionali, immigrati, rom, musulmani, omosessuali...) per un meschino tornaconto elettorale. A volte, come in questo caso, gli allievi superano i maestri. E si sa che a furia di soffiare sul fuoco, prima o poi ci si brucia.