File:Coat of arms of Gianfranco Todisco.svg

Secondo la tradizione araldica ecclesiastica, lo stemma di un Vescovo è composto da uno scudo (preferibilmente a forma di calice), una croce in palo (ovvero posta verticalmente dietro lo scudo), con un traverso di oro che indica il grado vescovile, un cappello prelatizio, con cordoni a sei fiocchi (ordinati 1.2.3.), di grado vescovile pendenti su ciascun lato, il tutto di colore verde, un calice inferiore in oro, con la scritta in nero.

Il campo principale dello scudo è di oro, raffigurante la grazia di Dio che tutto illumina. In esso appare la sagoma del chiostro del Ricreatorio dove è maturata la vocazione religiosa e sacerdotale di Padre Gianfranco. La cappa di azzurro è una figura araldica che simboleggia tipicamente un carattere religioso; essa indica l'accettazione a svolgere una vita consacrata in una famiglia religiosa, a seguito della chiamata e sotto la guida di Cristo, raffigurato nel monogramma X e P (iniziali del nome Cristo in greco), posto sulla parte destra dello scudo (a sinistra di chi guarda), mentre a sinistra dello scudo appare un sole raggiato con la scritta ARDOR, emblema della Congregazione dei Pii Operai Catechisti Rurali (Missionari Ardorini), fondata da Don Mauro e di cui Padre Gianfranco fa parte.

Il motto IN CHIRSTO RECREATUS simboleggia l'ideale di vita di Padre Gianfranco, che, alla scuola di Don Mauro, riconosce in sé l'azione di Cristo che ravviva e 'ricrea' nel sacerdozio e nell'episcopato quanto da Dio già mirabilmente creato nella natura e nella grazia.

Referimento:

• www.webdiocesi.chiesacattolica.it