File:I tornei, 842-1883 - memorie di cavalleria e d'amore, poeti e battaglieri dal Tamigi al Giordano (1883) (14770970135).jpg

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Title: I tornei, 842-1883 : memorie di cavalleria e d'amore, poeti e battaglieri dal Tamigi al Giordano
Year: 1883 (1880s)
Authors: Dantone, Ernesto
Subjects: Tournaments, Medieval
Publisher: Roma : E. Perino
Contributing Library: Getty Research Institute
Digitizing Sponsor: Sloan Foundation

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oria vi infiammi; poiché per questa si passa al-limmortalità. Oltre di ciò dovete sapere che oggi con noi èimpegnato lonore di tutta la nazione italiana; e perciò non simanchi per voi di ridurla a quellaltezza di fama che fu al tempoche dette legge al mondo, e tanto più contro tali e si insolentinemici dai quali, da tempo antico, siamo stati spesse volte, nonsenzr, loro gran danno, danneggiati e provocati. Però oggi gli mostreremo che siamo degni degli avi nostri chetante volte li debellarono. Orsù dunque cavalieri strenuissimi efratelli miei, con prospero e felice augurio avviciniamoci al luogodove tale impresa deve seguirsi; perchè son certo saranno moltomaggioji gli efirftti e portamenti nostri che non dicano le mieparole e la mia grandissima speranza. Finito tale ragionamento e fatta la debita orazione a Dio, mon-tarono sui cavalli di guerra, ponendosi ciascuno lelmetto in Ccliezione Romanlico-Storica dAulori Ilaliani - Slubil. Tip. dellEditore Edoardo Periao Roma ^ ■-^
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staffieri del Torneo, 1883. -xt I Tornei 842-1883 — Cent. 10 Di?p 6 dall 842 AL 1883. 83 sulla testa e le lancio alla coscia, si avviarono quindi verso ilcampo. Dallaltra parte La Motta e compagni, avendo già inviato las-sicuramento del campo e dei giudici ad Ettore, dovendo comparirea si generoso spettacolo, non gli parve fuor di proposito inter-ceder.e la grazia dellaltissimo, come persone cristiane, e pertantoaccompagnati da monsignor de la Palizza e da altri cavalieri fran-cesi se ne andarono in chiesa ove sentirono la messa, quale fuascoltata con attenta devozione da tutti. Finita la messa monsignor de la Palizza portò La Motta e isuoi compagni e i cavalieri francesi a ristorarsi a tavola. Indiciascuno de combattenti sandò ad armare di sue armi, come ilbisogno richiedeva sul punto di muovere pel campo, La Motta,Toltosi a monsignor de la Palizza chiese il permesso di poterparlare ai suoi compagni; ed essendogli concesso, con acconcie ecalde parole infervorò i suoi compagni a

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