File:Bobina secondaria da 5 spire - Museo scienza tecnologia Milano 04050.jpg

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bobina secondaria da 5 spire - Modello Leybold 562 19.   (Wikidata search (Cirrus search) Wikidata query (SPARQL)  Create new Wikidata item based on this file)
Author
E. Leybold's Nachfolger AG (costruttore)
Title
bobina secondaria da 5 spire - Modello Leybold 562 19.
Description
Italiano: Questa bobina è costituita da un grosso filo in rame, di 8mm di spessore, avvolto in 5 spire di ca. 65mm di diametro. La risultante bobina è rivestita internamente con un manicotto isolante e le sue estremità sono provviste di manici in legno. Per chiudere il circuito elettrico, al di sopra dei manici sono avvitati dei morsetti. In uno dei due è fissato un chiodo (l'altro è mancante).
Funzione

Questa bobina viene utilizzata come bobina secondaria su un trasformatore per esperienze il cui primario viene collegato alla rete di alimentazione a corrente alternata. Normalmente viene utilizzata per produrre fortissime correnti in un circuito a resistenza molto bassa Con il trasformatore ed una bobina primaria collegata alla rete di alimentazione, utilizzando questa bobina e dei lamierini (sottili lamine metalliche), posti tra i morsetti del manico, si possono fare dimostrazioni di saldatura a punti.

Notizie storico-critiche
Questo dispositivo faceva probabilmente parte del materiale in dotazione al "Centro di Fisica Sperimentale" dell'allora denominato "Museo della Scienza e Tecnica Leonardo da Vinci" di Milano L'idea del Centro di Fisica nacque contestualmente alla nascita del Museo: l'allestimento prevedeva una sezione di Fisica con scopi didattici che contenesse esperimenti in atto, a disposizione permanente del visitatore. Ma la visione di un evento all'interno di una vetrina non era sufficiente: iniziò così la raccolta di strumenti ed accessori moderni per realizzare esperimenti che potessero essere effettuati direttamente dall'utente Da subito questa attività sperimentale attirò l'attenzione di funzionari ministeriali ed insegnanti Nel frattempo, nel 1955, nel nuovo edificio del Museo, detto Monumentale, vennero collocati le aule, i laboratori, gli impianti, le officine, le sale studio, necessari per ospitare il nascente Centro di Fisica Sperimentale Nello stesso anno venne organizzato il primo corso per insegnanti degli Istituti Tecnici, organizzato dal prof. Tommaso Collodi, già Ispettore Centrale P.I. ed allora Direttore Didattico Nazionale per l'Istruzione Tecnica I risultati furono così soddisfacenti che anche i Licei e gli Istituti Magistrali cominciarono ad organizzarne per i loro professori Oltre alla qualità delle attività offerte, quest'iniziativa si inseriva in un contesto di difficoltà legate alla fine della Guerra , di povertà dei gabinetti scolastici, di scarsa preparazione di molti insegnanti Il Museo offriva alla Scuola uno strumento efficace ed immediato per risalire la china I corsi di aggiornamento dei professori, inizialmente della durata di sei giorni, divennero ben presto di dieci/quindici giorni e comprendevano: un gruppo di conferenze tenute da professori universitari o esperti qualificati, lezioni sperimentali, esercitazioni individuali o in piccoli gruppi, lezioni a livello secondario tenute dagli stessi partecipanti, proiezioni di materiale sul tema, visite d'istruzione Fin dall'inizio molte scuole cominciarono ad affluire al centro di Fisica con i loro studenti per assistere a lezioni sperimentali Il prestigio del Museo e del suo Centro di Fisica ebbero autorevolissimi riconoscimenti anche in campo internazionale soprattutto attraverso l'O.C.D.E. (Organisation de Coopération et de Développement Economique) che riconosceva l'importanza dell'insegnamento scientifico e promuoveva nuovi metodi d'insegnamento e di sperimentazione Altre due importanti iniziative si affiancarono, a metà degli anni sessanta, alle attività del Centro di Fisica: la creazione di una mostra permanente di materiale scientifico-didattico (realizzata con materiali forniti dalle ditte costruttrici) e la nascita di una biblioteca di consultazione specializzata riguardante l'insegnamento della Fisica a livello secondario Il Centro di Fisica, fiore all'occhiello del Museo, è rimasto in funzione fino al 1984.
Date between 1955 and 1955
date QS:P571,+1955-00-00T00:00:00Z/10,P1319,+1955-00-00T00:00:00Z/9,P1326,+1955-00-00T00:00:00Z/9
Medium legno
Dimensions height: 34 cm (13.3 in); width: 75 cm (29.5 in)
dimensions QS:P2048,34U174728
dimensions QS:P2049,75U174728
institution QS:P195,Q947082
Accession number
4050
Object history Chima Soc.
References
  • Apparecchi Fisica (1961) Apparecchi di fisica per l'insegnamento : Catalogo PH 58 I, Milan, p. 110
Source/Photographer Catalogo collezioni (in it). Museoscienza.org. Museo nazionale della scienza e della tecnologia Leonardo da Vinci, Milano.
Permission
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w:en:Creative Commons
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current06:57, 21 May 2016Thumbnail for version as of 06:57, 21 May 20161,280 × 853 (251 KB)Federico Leva (WMIT) (talk | contribs){{ICCD TRC | institution = {{institution:Museoscienza}} | permission = {{cc-by-sa-4.0}} | RSR1 = Brenni, Paolo | CTP = Fisica | AUT1R = costruttore | AUT1N = E. Leybold's Nachfolger AG | CMPD = 2008 | INV1N = 4050 | CTC = induzione elettromagnetica...

Metadata