File:Esposimetro fotografico con cellula al Selenio - Museo scienza tecnologia Milano 08895 01.jpg

From Wikimedia Commons, the free media repository
Jump to navigation Jump to search

Original file(1,280 × 853 pixels, file size: 200 KB, MIME type: image/jpeg)

Captions

Captions

Add a one-line explanation of what this file represents
esposimetro fotografico con cellula al Selenio - Sixtomat.   (Wikidata search (Cirrus search) Wikidata query (SPARQL)  Create new Wikidata item based on this file)
Author
Gossen (progettista/ costruttore)
Title
esposimetro fotografico con cellula al Selenio - Sixtomat.
Description
Italiano: Questo dispositivo è costituito da un parallelelpipedo con gli angoli smussati collegato ad una catenella per il trasporto Su due lati del parallelelpipedo sono inserite due guide nelle quali può scorrere una tendina in plastica scorrevole aprendo la quale si scopre la cellula fotoelettrica posta superiormente e il visore per la lettura dei tempi di scatto dell'otturatore (da 1/25 a 1/1000 di secondo) e delle aperture del diaframma (da f/1.4 a f/22) da selezionare Lateralmente è inserita una rotella che permette di variare la sensibilità della pellicola da 6 a 400 ASA o da 9 a 27 DIN.
Funzione

Strumento per il calcolo del tempo di esposizione e del diaframma da impostare durante una ripresa fotografica.

Modalità d'uso

Innanzitutto si seleziona la sensibilità della pellicola con l'apposita rotella e si regola il "punto zero" Poi si può procedere in due modi. A luce riflessa o a luce incidente A riflessione si usa con la tendina aperta: stando vicino all'apparecchio fotografico, si apre la tendina scorrevole che scopre la cellula fotoelettrica e la si orienta in direzione del soggetto da fotografare. La luce riflessa dal soggetto da fotografare attraversa la fotocellula e viene trasformato in impulsi elettrici. La quantità di corrente prodotta corrisponde alla luminosità del soggetto Sulla scala graduata posizionata sulla faccia anteriore dell'esposimetro si leggono il tempo di esposizione e l'apertura del diaframma consigliati A luce incidente si usa portando la tendina sulla cellula fotoelettrica fino alla riga rossa: ci si posiziona dove si trova il soggetto da fotografare e si punta l'esposimetro verso l'apparecchio fotografico, tenendolo in posizione orizzontale Sulla scala graduata posizionata sulla faccia anteriore dell'esposimetro si leggono il tempo di esposizione e l'apertura del diaframma consigliati.

Notizie storico-critiche
Prima dell'avvento degli esposimetri elettrici, agli inizi degli anni '30, venivano usati due strumenti di misura dell'intensità luminosa: gli actinometri e i fotometri ad estinzione Gli actinometri utilizzavano carta fotografica che veniva esposta alla luce in prossimità del soggetto da fotografare: cronometrando i tempi impiegati dalla carta per annerirsi a vari livelli, si ricavavano i tempi di esposizione I fotometri ad estinzione erano costruiti in modo da poter variare la quantità di luce che li attraversava. L'esposizione veniva considerata corretta nel momento in cui la luce diveniva visibile attraverso il fotometro I fotometri ad estinzione rimase a lungo popolari anche dopo l'introduzione degli esposimetri elettrici, almeno fino a quando questi non divennero competitivi nel prezzo I primi esposimetri inseriti negli apparecchi fotografici utilizzavano cellule al Selenio alimentate a batterie. Velocità dell'otturatore e apertura del diaframma andavano selezionati manualmente dopo aver effettuato la misura con l'esposimetro. Negli anni '60 nacquero nuove tipologie di esposimetri quali fotoresistori, fotodiodi, ecc. alimentati a batterie e collegati mediante circuiti elettronici ad otturatori e diaframma realizzando così il controllo automatico dell'esposizione Gli esposimetri inseriti negli apparecchi fotografici davano comunque spesso errori di esposizione e foto troppo scure (ad esempio con sfondi troppo luminosi o riflessi e riverberi). Venivano così spesso utilizzati esposimetri esterni che misuravano direttamente la luce incidente sul soggetto da fotografare, fornendo misure più accurate.
Date between 1952 and 1958
date QS:P571,+1952-00-00T00:00:00Z/8,P1319,+1952-00-00T00:00:00Z/9,P1326,+1958-00-00T00:00:00Z/9
Medium vetro
Dimensions height: 8 cm (3.1 in); width: 6 cm (2.3 in)
dimensions QS:P2048,8U174728
dimensions QS:P2049,6U174728
Weight: 184 g (6.49 oz)
institution QS:P195,Q947082
Accession number
8895
Object history Anselmi
References
  • Price Guide (1994) Price Guide to Antique & Classic Cameras 1995 - 1996, Grantsburg, USA, p. 504
  • Hedgecoe J. (1976) Fotografare : tecnica e arte, Milan, pp. 46−47
Source/Photographer Catalogo collezioni (in it). Museoscienza.org. Museo nazionale della scienza e della tecnologia Leonardo da Vinci, Milano.
Permission
(Reusing this file)
w:en:Creative Commons
attribution share alike
This file is licensed under the Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International license.
You are free:
  • to share – to copy, distribute and transmit the work
  • to remix – to adapt the work
Under the following conditions:
  • attribution – You must give appropriate credit, provide a link to the license, and indicate if changes were made. You may do so in any reasonable manner, but not in any way that suggests the licensor endorses you or your use.
  • share alike – If you remix, transform, or build upon the material, you must distribute your contributions under the same or compatible license as the original.






File history

Click on a date/time to view the file as it appeared at that time.

Date/TimeThumbnailDimensionsUserComment
current12:38, 21 May 2016Thumbnail for version as of 12:38, 21 May 20161,280 × 853 (200 KB)Federico Leva (WMIT) (talk | contribs){{ICCD TRC | institution = {{institution:Museoscienza}} | permission = {{cc-by-sa-4.0}} | RSR1 = Brenni, Paolo | CTP = Industria, manifattura, artigianato | AUT1R = progettista/ costruttore | BIB2G = Fotografare : tecnica e arte | AUT1N = Gossen | C...

File usage on other wikis

The following other wikis use this file:

Metadata