File:Linguaglossa-Etna-Volcano-Sicily-Italy - Creative Commons by gnuckx (3495523013).jpg
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Mount Etna Mount Etna (Αἴτνη (Aítnē) in Classical Greek, Aetna in Latin, also known as Muncibeḍḍu in Sicilian and Mongibello in Italian, a combination of Latin mons and Arabic gibel, both meaning mountain) is an active stratovolcano on the east coast of Sicily, close to Messina and Catania. Its Arabic name was Jebel Utlamat (the Mountain of Fire). It is the second largest active volcano in Europe, currently standing 3,329 metres (10,922 ft) high, though this varies with summit eruptions; the mountain is 21 m (69 ft) lower now than it was in 1981. It is the highest mountain in Italy south of the Alps. Etna covers an area of 1,190 km² (460 sq mi) with a basal circumference of 140 km. This makes it by far the largest of the three active volcanoes in Italy, being about two and a half times the height of the next largest, Mount Vesuvius. Only Mount Teide in Tenerife surpasses it in the whole of the European region (though geographically Tenerife is an island of Africa). Mount Etna is one of the most active volcanoes in the world and is in an almost constant state of activity.The fertile volcanic soils support extensive agriculture, with vineyards and orchards spread across the lower slopes of the mountain and the broad Plain of Catania to the south. Due to its history of recent activity and nearby population, Mount Etna has been designated a Decade Volcano by the United Nations.
Monte Etna L'Etna (Mungibeddu o semplicemente 'a Muntagna in siciliano) è un vulcano attivo che si trova sulla costa orientale della Sicilia, tra Catania e Messina. È il vulcano attivo più alto del continente europeo[1] e uno dei maggiori al mondo. La sua altezza varia nel tempo a causa delle sue eruzioni, ma si aggira attualmente sui 3.340 m. s.l.m. Il suo diametro è di circa 45 chilometri. Un tempo era noto anche come Mongibello. Leggende A proposito del dio Eolo, il re dei venti, si diceva che avesse imprigionato i venti sotto le caverne dell'Etna. Secondo il poeta Eschilo, il gigante Tifone fu confinato nell'Etna e fu motivo di eruzioni. Un altro gigante, Encelado, si ribellò contro gli dei, venne ucciso e fu bruciato nell'Etna. Su Efesto o Vulcano, dio del fuoco e della metallurgia e fabbro degli dei, venne detto di aver avuto la sua fucina sotto l'Etna e di aver domato il demone del fuoco Adranos e di averlo guidato fuori dalla montagna, mentre i Ciclopi vi tenevano un'officina di forgiatura nella quale producevano le saette usate come armi da Zeus. Si supponeva che il mondo dei morti greco, Tartaro, fosse situato sotto l'Etna. Su Empedocle, un importante filosofo presocratico e uomo politico greco del V secolo a.C., venne detto che si buttò nel cratere del vulcano, anche se in realtà sembra che sia morto in Grecia. Si dice che quando l'Etna eruttò nel 252, un anno dopo il martirio di Santa Agata, il popolo di Catania prese il velo rosso della Santa, rimasto intatto dalle fiamme del suo martirio, e né invocò il nome. Si dice che a seguito di ciò l'eruzione finì e che per questo motivo i devoti invocano il suo nome contro il fuoco e lampi. Secondo una leggenda inglese l'anima della regina Elisabetta I d'Inghilterra ora risiede nell'Etna, a causa di un patto che lei fece col diavolo in cambio del suo aiuto durante il suo regno. Turismo e ambiente Il territorio del vulcano è tutto un mondo di ambienti differenti per morfologia e tipologia. Coltivato fino ai mille metri s.l.m. e fortemente urbanizzato sui versanti est e sud si presenta selvaggio e brullo soprattutto dal lato ovest dove dai mille metri in poi predominano le "sciare", specie nella zona di Bronte. Poco urbanizzato, ma di aspetto più dolce il versante nord con il predominio dei boschi al di sopra di Linguaglossa. Il versante est è dominato dall'aspetto inquietante della Valle del Bove sui margini della quale si inerpicano i fitti boschi. Al di sopra dei 1000 m, in inverno, è presente la neve che spesso dura fin quasi all'estate. Questa è raggiungibile agevolmente dai versanti sud e nord. Di conseguenza sull'Etna si trovavano anche due stazioni sciistiche la cui particolarità è quella di poter sciare sulla neve potendo osservare il mare. Da quella Sud del Rifugio Sapienza, nel territorio di Nicolosi, è possibile ammirare tutto il golfo di Catania e la valle del Simeto. Nelle piste a Nord, quelle di Piano Provenzana in territorio di Linguaglossa, lo scenario che si apre d'innanzi comprende Taormina e le coste della Calabria. Le piste di Nicolosi sono state danneggiate dall'eruzione dell'estate del 2001, quando una colata lavica ha distrutto la stazione d'arrivo della funivia ed il centro servizi passando a pochi metri dallo stesso "Rifugio Sapienza". Le piste di Piano Provenzana sono state colpite dalla colata dell'Autunno del 2002. L'Etna visto da sud in autunno Negli anni settanta del XX secolo le piste del versante sud,Nicolosi, sono state protagoniste della "Tre giorni Internazionale dell'Etna" gara di sci alpino che vedeva alla partenza i grandi nomi dello sci alla fine delle gare della coppa del mondo. Poi con il passare degli anni e con l'avvento del professionismo esasperato in tutte le discipline sportive, questa gara non ha più avuto luogo. L'Etna è anche meta ininterrotta delle visite di turisti interessati al vulcano e alle sue manifestazioni in virtù del fatto che è uno dei pochi vulcani attivi al mondo ad essere a portata di mano di chiunque avendo a supporto ogni tipo di mezzo di comunicazione per raggiungerlo. Sono presenti infatti anche guide specializzate e mezzi fuoristrada che in sicurezza portano fino ai crateri sommitali. Il circondario ha caratteristiche che ne rendono le terre ottime per produzioni agricole, grazie alla particolare fertilità dei detriti vulcanici. La zona abitata giunge fino ai 1000 m.s.l.m. mentre le zone coltivate e boschive vanno fin oltre i 1500 metri. Ampie parti delle sue pendici sono comprese nell'omonimo parco naturale che è meta di turisti amanti della natura e di un sano relax.
Hasta inicios de s XX, por lo menos, era frecuente que la población siciliana llamara Gibellu a este célebre volcán; tal denominación local deriva de la presencia árabe en el lugar durante la edad media. En efecto, Gibellu o Gibello deriva de la palabra árabe جبل ŷébel (monte, montaña). Aún en 2005, se llama en Sicilia Gibello o Mongibelo a la montaña; quedando la denominación Etna para el cono volcánico. En la mitología griega, el Etna era el volcán en cuyo interior se situaban las fraguas de Hefesto, que trabajaba en compañía de cíclopes y gigantes. El monstruoso Tifón yacía debajo de esta montaña, lo que causaba frecuentes terremotos y erupciones de humo y lava. Su nombre derivaba de la ninfa Etna, hija del gigante Briareo y de Cimopolia, o de Urano y Gea, que se convirtió en la deidad de este famoso volcán. Por ello, fue la juez que resolvió la disputa sobre la posesión de Sicilia entre Deméter y Hefestos. Uniéndose con éste último fue madre de los pálicos, los dos dioses de sendos géiseres famosos en la isla. Haciendo abstracción de la mitología, el nombre deriva de la palabra cananea (o del fenicio) attanu (arder) y luego de la griega aithos (con el mismo significado de arder). Durante la ocupación árabe de Sicilia en la Edad Media, el Etna fue llamado Ŷébel Uhamat (Montaña de Fuego), pasando a ser llamado durante siglos por gran parte de los italianos con la palabra mixta (románica-arábiga): Mongibello. El Etna es uno de los volcanes más activos del mundo, y está casi en constante erupción. Aunque en ocasiones puede ser muy destructivo, no está contemplado como un volcán particularmente peligroso y miles de personas viven en sus alrededores e incluso en sus faldas. La fertilidad de la tierra volcánica hace que la agricultura extensiva, con viñas y huertos, se extiende a lo largo de las laderas de la montaña. Debido a la reciente actividad volcánica y a su población, el Etna ha sido designado como uno de los 16 volcanes de la década por las Naciones Unidas.
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Author | CC0 - Michael Giorgio Castielli - email: michael.castielli (at) gmail.com (Creative Commons Zero Free License) |
Copyright holder | CC0 - Michael Giorgio Castielli - email: michael.castielli (at) gmail.com (Creative Commons Zero Free License) |
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