File:Teleobiettivo fotografico - Museo scienza tecnologia Milano 06039 01.jpg

From Wikimedia Commons, the free media repository
Jump to navigation Jump to search

Original file(1,280 × 853 pixels, file size: 306 KB, MIME type: image/jpeg)

Captions

Captions

Add a one-line explanation of what this file represents
teleobiettivo fotografico - Busch Bis-Telar Ser. II f:7 N°1 f=200mm.   (Wikidata search (Cirrus search) Wikidata query (SPARQL)  Create new Wikidata item based on this file)
Author
Emil Busch AG (costruttore)
Title
teleobiettivo fotografico - Busch Bis-Telar Ser. II f:7 N°1 f=200mm.
Description
Italiano: Questo obiettivo è costituito da un cilindro in metallo alle cui estremità sono avvitate due lenti montate su telaietti circolari in metallo Da una parte il cilindro è filettato per essere inserito a vite sull'apparecchio fotografico, dall'altra per l'inserimento di un paraluce All'interno del cilindro è inserito un diaframma a iride, costituito da lamelle in metallo La disposizione delle lamelle e quindi l'apertura del diaframma può essere modificata ruotando una ghiera concentrica alla sezione del cilindro Frontalmente lungo la circonferenza intorno alla lente sono indicate le aperture: da f5 a f384.
Funzione

I teleobiettivi hanno la funzione fondamentale di ingrandire il soggetto dell'inquadratura. L'effetto però non è identico a quello che si otterrebbe avvicinandosi al soggetto, a causa dei diversi effetti della distorsione prospettica dovuta alla distanza fra soggetto e apparecchio fotografico L'angolo di campo è però molto stretto Proprio a causa dell'ingrandimento del soggetto, il teleobiettivo richiede di maggiore stabilità per evitare il mosso ed è quindi consigliabile l'uso dell'apparecchio con cavalletto Questo teleobiettivo poteva essere usato per ritratti o per riprese di soggetti ai quali non era possibile avvicinarsi: fotografia naturalistica, particolari in architettura.

Notizie storico-critiche
Sin dalla nascita della fotografia (1839) i produttori di lenti ed obiettivi fotografici si trovarono a dover risolvere, per tentativi, numerosi problemi dovuti agli obiettivi utilizzati Lo sviluppo degli obiettivi fotografici procedette in maniera lenta rispetto allo sviluppo degli apparecchi fotografici, soprattutto a causa dell'approccio empirico della maggior parte dei costruttori che preferivano procedere per tentativi al posto che progettare sulla base delle leggi dell'ottica delle lenti sviluppate da Gauss, Petzval, von Seidel, ecc I primi obiettivi erano costituiti da lenti singole posizionate in modo tale da ottenere le migliori immagini possibili in determinate condizioni Ben presto si pose il problema di rendere gli obiettivi acromatici e furono così introdotti i doppietti (doublet) fissi costituiti da due lenti in sequenza Il primo obiettivo usato su un apparecchio fotografico, nel 1839, fu l'acromatico per paesaggi (Achromatic Landscape lens) di C. Chevalier, con apertura f/15 (molto lento) Presto furono prodotti obiettivi più veloci ovvero con aperture maggiori Il passo successivo vide il montaggio di due elementi simmetrici identici collocati in posizioni opposte ad un diaframma fisso, per eliminare le distorsioni (1859) (Doublet lens) Già durante i primi anni dalla nascita della fotografia, molti produttori di obiettivi provarono gli effetti dell'inserimento di un elemento divergente tra una coppia di lenti convergenti Il primo esempio fu il Triplet prodotto da A. Ross nel 1841 per Fox Talbot Tra il 1866 e il 1890 venivano prodotti quattro tipi di obiettivi: per paesaggi (Landscape lens), per ritratti (Portrait lens), grandangolo (wide-angle Globe lens), e un obiettivo dalle caratteristiche intermedie denominato Rapid Rectilinear Fino al 1890 l'astigmatismo rimase un difetto non controllabile Quando nel 1885 E. Abbe e O. Schott della Zeiss Company introdussero lenti a bassa dispersione e con basso indice di rifrazione dette Barium Crown glasses fu in breve possibile produrre obiettivi anastigmatici (Anastigmat lens). La nascita di queste lenti portò alla crezione dei famosi obiettivi denominati Unar, Tessar, Dagor, ecc Comunque, sino agli anni '30 gli obiettivi Petzval Portrait e Rapid Rectilinear vennero prodotti e largamente utilizzati Nel 1890 iniziò anche la produzione di teleobiettivi I teleobiettivi propriamente detti sono formati da un gruppo anteriore convergente e da un gruppo posteriore divergente che ha la funzione di ridurne l'ingombro rispetto agli obiettivi di lunga focale formati da un gruppo ottico convergente e con un ingombro pari alla loro lunghezza focale Dopo i primi tentativi della Zeiss e della Dallmeyer di costruire teleobiettivi con distanza variabile tra gruppo anteriore e posteriore, che presentavano però numerosi problemi di aberrazioni, nel 1905 Emil Busch costruì il primo teleobiettivo a distanza fissa. Progettato da K. Martin, il primo obiettivo Busch Bis-Telar aveva un'apertura di f/7 e un angolo di semicampo di 15° Molte aziende costruttrici seguirono questo esempio Molti decenni dopo si tornò a costruire teleobiettivi con distanza variabile tra i due gruppi di lenti, ciascuno corretto per le aberrazioni e con diaframma a iride posizionato vicino al gruppo anteriore Negli anni '30 venne dato nuovo impulso alla creazione di nuovi obiettivi soprattutto per proiezione di pellicole 8, 16, 35mm e per apparecchi fotografici per aerofotografia Dopo la Seconda Guerra Mondiale procedette lo sviluppo degli obiettivi per riprese e proiezioni cinematografiche e per apparecchi fotografici A partire dagli anni '50 entrarono nel mercato degli obiettivi aziende giapponesi che ben presto presero il posto dei produttori europei grazie ai bassi costi e alta qualità proposti.
Date between 1905 and 1920
date QS:P571,+1950-00-00T00:00:00Z/7,P1319,+1905-00-00T00:00:00Z/9,P1326,+1920-00-00T00:00:00Z/9
Medium vetro
Dimensions diameter: 45 cm (17.7 in)
dimensions QS:P2386,45U174728
institution QS:P195,Q947082
Accession number
6039
Object history Publifoto
References
  • Kingslake, R. (1989) A History of photographic Lens, San Diego, California, U.S.A., pp. 135−139
Source/Photographer Catalogo collezioni (in it). Museoscienza.org. Museo nazionale della scienza e della tecnologia Leonardo da Vinci, Milano.
Permission
(Reusing this file)
w:en:Creative Commons
attribution share alike
This file is licensed under the Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International license.
You are free:
  • to share – to copy, distribute and transmit the work
  • to remix – to adapt the work
Under the following conditions:
  • attribution – You must give appropriate credit, provide a link to the license, and indicate if changes were made. You may do so in any reasonable manner, but not in any way that suggests the licensor endorses you or your use.
  • share alike – If you remix, transform, or build upon the material, you must distribute your contributions under the same or compatible license as the original.






File history

Click on a date/time to view the file as it appeared at that time.

Date/TimeThumbnailDimensionsUserComment
current12:40, 21 May 2016Thumbnail for version as of 12:40, 21 May 20161,280 × 853 (306 KB)Federico Leva (WMIT) (talk | contribs){{ICCD TRC | institution = {{institution:Museoscienza}} | permission = {{cc-by-sa-4.0}} | RSR1 = Brenni, Paolo | CTP = Industria, manifattura, artigianato | AUT1R = costruttore | AUT1N = Emil Busch AG | CMPD = 2008 | INV1N = 6039 | CTC = fotografia...

File usage on other wikis

The following other wikis use this file:

Metadata