File:Una salsa e terre calde in Medolla (Il Panaro - Gazzetta di Modena, 1893).jpg

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Italiano: Una SALSA e TERRE CALDE in Medolla

Con questo titolo, nel Panaro del 30 Aprile, davamo notizia di alcuni fenomeni geologici che si osservano in Medolla, nei fondi Wegmann.

Quell’articolo attirò l’attenzione degli studiosi delle scienze naturali, e il sig. Ab. Giuseppe Mazzetti ne diede comunicazione alla nostra Società dei Naturalisti, la quale stabilì di incaricare alcuni suoi membri perché procedano ad una visita del luogo, e poi riferiscano.

Intanto avendo ricevuto per gentilezza dei signori Francesco Wegmann e Paolo Bertolani, saggi dell’acqua del Pozzo della Sertoria e delle terre calde dell’Olmara e Casino, pregammo il sig. prof. Antonio Cuoghi di volere esaminare l’una e l’altra, chimicamente. Egli gentilmente rispondendo al nostro desiderio, ci mandò l’unità, che ci affrettiamo a rendere di pubblica ragione, stante l’importanza dei fatti che rileva.

A.G. Spinetti.

Modena, 23 Aprile 1893.

Ho fatto quel saggio chimico dell’acqua e delle terre di Medolla, che Ella mi disse di desiderare, e qui gliene consegno sotto il nome di terra calda in Medolla nel fondo Wegmann detta l’Olmara, presenta una struttura superficialmente spugnosa, ma internamente molto compatta, da comunicare a questo materiale una notevole durezza: si direbbe una terra fortemente argillosa; il colore è rosso bruno, ma qua e là è variegato, e internamente è più uniforme, tranne qualche pezzo che ha tinta decisamente nera. Non contiene che rari detriti vegetali non decomposti, come si trovano nelle comuni terre coltivate.

Ma se questo materiale terroso se viene scaldato si fa nero, si accende e brucia con fiamma luminosa ed alquanto fumosa ma non fetida. Una volta accesa, la fiamma di mantiene assai bene e cessata la fiamma, continua a bruciare lentamente come il Coke ed è veramente grande la quantità di gas illuminante che si potrebbe ottenere da questo materiale, e se ne può avere un’idea dalla composizione centesimale che è la seguente:

Materiali volatili a t. di 120.0 (acqua per gran parte) ……… 7,10
Materiali volatili per combustione ……………… 28,49
………" ……………… terrosi e fissi ……………… 74,11
……………… ------------------
……………… Totale 100,00

Una tale composizione ci dice che questo materiale è un combustibile fossile, ma non mi pare si possa dire una torba. Esaminando più attentamente il fenomeno di combustione, ho potuto vedere qualche punto subire una specie di fusione, poi di sobbollimento come se si trattasse di una terra compenetrata da un materiale fusibile e combustibile: seguendo questa idea, ho voluto tentare di isolare questo materiale combustibile. Il risultato ha corrisposto perfettamente alla mia aspettativa. Ho preso alcuni grammi di quel materiale terroso polverizzato e li ho trattati a freddo con alcool assoluto: ho filtrato ed evaporato l’alcool ed ho ottenuto una sostanza del colore e della consistenza della cera vergine, fusibilissima e combustibile senza odore. Questa specie di cera fossile, che compenetra il terreno esaminato, ne è certamente il principale elemento combustibile. E ciò, come Ella capisce, è un fatto abbastanza importante, e sarà ottima cosa se si incaricherà di studi ulteriori la Società dei Naturalisti.

L’altro materiale che Ella indica col nome di “Terra calda in Medolla al Casino Wegmann” somiglia essenzialmente alla precedente, ma è più terrosa, più compatta, non è combustibile e svolge meno gas combustibile.

Finalmente la Terra che costituisce la superficie della zona nella quale si notano le terre calde di Medolla è molto meno argillosa delle precedenti, ha il colore bigio giallastro della comune terra coltivabile e contiene più calcare dei due materiali precedenti.

L’acqua poi del pozzo della Sertoria, ossia della Salsa di Medolla, resa limpida per filtrazione ha dato i risultati seguenti.

Ha i caratteri organolettici dell’acqua pesante, residuo salino di 1 litro: grammi 1.200 formato per massimo, parte di cloruro iodico e carbonato calcico, e contiene pure solfati. Paragonata all’acqua della Salsa di Sassuolo, che trovasi notata a pag. 42 del mio opuscolo Le acque minerali della Provincia di Modena, non ne differisce notevolmente.

Ella mi disse che si contentava di un lavoro molto alla buona, e questo è tale, e viene al lei snza pretesa alcuna…

Antonio Cuoghi Costantini
Date
Source https://ingvterremoti.files.wordpress.com/2015/11/panaro.jpg
Author Antonio Cuoghi Costantini

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