User:Pannuccis

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Stefano Pannucci - Geologo e Vulcanologo, fotografa la forza dei paesaggi naturali con passione ed ammirazione che trascendono la scientificità del reportage. Si occupa di tematiche ambientali presso la Regione Siciliana, fotografa la forza dei paesaggi naturali con passione ed ammirazione che trascendono la scientificità del reportage. Ama trasmettere le emozioni provate nell’osservare, da insoliti “punti di vista”, le molteplici sfaccettature dei paesaggi naturali. Da sempre appassionato del Vulcano Etna e delle aspre montagne che lo circondano.

Stefano Pannucci has a Geological and Volcanological curriculum degree, he try to describe the strenght and the power of nature from another point of view: from above!

Stefano Pannucci esplora le meraviglie del pianeta terra, l’esplorazione avviene non via terra ma dall’alto, anche mediante l'uso innovativo del drone: il lavoro si evolve, proponendo una visione fotografica sempre più personale e inusuale, dall0 studio del Vulcano Etna e di tutto il comprensorio etneo. Guardando dall’alto si scoprono forme e geometrie non sempre evidenti e percepibili da terra. Lo sanno bene quelli che scoprono meravigliati le linee di Nazca, linee tracciate sul terreno che raffigurano, tra gli altri, i profili stilizzati di alcuni animali presenti in quell’area. Lo sa altrettanto bene Jann Arthus Bertrand che nel suo lavoro “la Terra vista dal cielo” ci regala immagini di una bellezza straordinaria sullo stato del pianeta tra cui una radura naturale formata da mangrovie a forma di cuore, fotografata in Nuova Caledonia, che assurge a simbolo di tutti gli ecosistemi da proteggere. (Domenico Santonocito)

Stefano Pannucci durante un volo di esplorazione con un drone sul versante Sud del Vulcano Etna scopre, anche lui come un “cuore”, una cava di basalto che diventa anche immagine di copertina del volume “Il cuore dell’Etna: Genista Aetnensis e Coni di cenere” pubblicato dallo stesso autore assieme a Santino Mirabella e Salvatore Caffo.


Il lavoro ci propone un percorso che si articola dalla zona sommitale del vulcano, a cui l’autore dedica varie immagini, realizzate in differenti periodi dell’anno, procede attraverso le zone limitrofe disseminate di crateri sparsi, piane laviche, zone boschive con querce secolari, pini, e ginestre arboree fino a raggiungere la costa, in particolare la foce del fiume Alcantara le cui acque, sporcate da qualche evento atmosferico, finiscono per disegnare, una volta riversatesi in mare, delle interessanti geometrie. La natura domina, il cuore del vulcano plasma il paesaggio, lo sguardo sottolinea la ricchezza e l’unicità del territorio e la coltre di neve ne amplifica il fascino e i ne evoca silenzi rotti soltanto dal respiro del Vulcano.

Un ulteriore lavoro fotografico editoriale rivolge l'attenzione alla parte più meridionale della penisola italiana: l'Aspromonte.


Non è solo la storia di un viaggio in Aspromonte, è anche un viaggio interiore alla scoperta dei valori profondi che animano ciascuno di noi. E' una raccolta fotografica che accende i sentimenti. Una chiave di lettura per approcciare un ambiente geologico attivo e "giovane" e riuscire a sintonizzarsi con i tempi propri della bio-diversità. Stefano Pannucci ci mostra una parte di sé, il posto dove si rifugia per "sparire nelle geografie”. La voce della natura e quella del cuore si uniscono all'unisono a dipingere un lembo di terra dalle sembianze alpine... tra i due mari.

It is not just the story of a trip to Aspromonte, it is also an inner journey to discover the profound values ​​that animate each of us. It is a photographic collection that ignites feelings and with them the literary story of a poetic soul, inspired by the numerous images taken from unusual points of view. It is the key to understanding an active and 'young' geological environment and being able to harmonize with the proper times of bio-diversity with mutual respect.

Percorrendo le tappe fisiche e mentali del ‘viaggio nel cuore dell’Aspromonte’, attraverso le fotografie di Stefano Pannucci e il controcanto dei testi di Santino Mirabella, mi sono accorto ad un tratto di essermi anch’io messo in ‘viaggio’, di inoltrarmi in territori sconosciuti, di subire il fascino e l’attrazione di luoghi particolari; di volerne sapere di più di quelle montagne, di quelle rocce, di quelle fiumane, di quei paesini abbandonati, di quei nomi antichi come i greci e di quei siti ‘giovani come i nostri adolescenti, perchè – ‘geologicamente parlando’ - quel territorio è uno dei più giovani d’Italia, in piena fase di crescita. (Paolo Bozzaro)

www.pannucci.it